sabato 18 novembre 2006

Muhammed XIII, la fine della Guerra Moresca e la conquista di Pamplona

Prima cura del nuovo re fu di incoraggiare i suoi 5000 soldati regolari, che avevano perso spirito rispetto ai loro colleghi mercenari. Tenne una decina di discorsi alle truppe e le fece manovrare nei campi d'addestramento parmensi. Come ultima azione dell'anno, fece sbarcare i 7300 mercenari a cui stava per terminare l'ingaggio in Lunigiana, occupando La Spezia e conquistando i forti di S. Maurizio e S. Cristoforo, che difendevano la via d'accesso principale all'Appennino Ligure dalla Toscana. Un inverno piuttosto freddo seguì e non permise alcuno spostamento di truppe. Intorno ad aprile le condizione meteorologiche ritornarono favorevoli e le truppe di Muhammad marciarono per occupare la regione. I forti confinari furono isolati distaccando alcuni battaglioni sulle loro d'approvigionamento, fortificandosi in vista di probabili contrattacchi. Senza troppi intoppi l'armata giunse ad assediare Genova il 22 aprile, chiudendo ogni via di comunicazione (durante l'inverno le galee di Queirolo avevano sfidato il mare per rifornire la Provenza, assediata da un nuovo contendente, la Navarra, entrata in guerra a ottobre, ma col miglioramento del tempo il blocco era ripreso) e la città capitolò senza opporre resistenza il 13 giugno, per evitare i massacri.
L'esercito di D'Orlandi, che aveva dovuto tornare sui suoi passi e cercare di sfondare le difese sul Po, a giugno riuscì a passare il fiume e minacciava Milano, l'unica città fortificata nella regione passato il confine. Per richiamare truppe, l'emiro decise con grande sofferenza di cedere tutti i territori conquistati a Granada. Il popolo, come non aveva opposto resistenza decenni prima non lo fece neanche in quel cambio di governo.
Due settimane dopo il grosso dei mercenari riscosse la paga e andò per la propria via. Duemila restanti furono usati come corpo di occupazione in Italia. Le compagnie mercenarie però furono immediatamente ingaggiate dalla limitrofa corte di Torino, sede del frammentato regno di Navarra.
Il re, Fernando IV, aveva intenzione con una manovra veloce a approfittando della scarsità di mercenari in Europa, di attaccare i possedimenti pireneici di Granada per creare un corridoio comunicante con la Francia per l'antica Navarra, énclave da anni isolata e in costante pericolo, la cui popolazione era tenuta costantemente sotto le armi.
Nel 1485 allora l'esercito navarrese invase il Bearn marciando verso Pau. L'assediò e la città poco fortificata caddè in sette giorni. La situazione per Muhammad era piuttosto critica: non si trovavano mercenari e per richiamare gli abili alle armi già addestrati sarebbe costato troppo tempo. Pertanto, fu obbligato contro il parere del Ministro Abu Ya'qub a corrompere i mercenari con una cifra enorme (alcuni parlano di 75.000 ducati d'oro). Questi accettarono subito e si misero in marcia per attaccare la Navarra dei loro ex clienti. Muhammad potette così schierare 6000 Baschi sunniti di Bilbao contro i Baschi cattolici della Navarra, che sconfissero. Il 1 agosto 1485 Muhammad entrava a Pamplona, obbligando i precedenti padroni a cedere quella provincia, che in realtà era considerata come un cancro dalla capitale, dato che era savoiarda-bretone.
Di certo fu un'altra importante vittoria per il regno, ma il prestigio di Muhammad XIII calò grandemente dopo l'azione sulla strada per Hendaye che con un sotterfugio in denaro pose al suo servizio 15000 uomini.
Battaglia di Fornovo, 1483: D'Orlandi respinge la controffensiva di Silvani in una regione del Parmigiano in cui le truppe di Granada non s'erano spinte.

Nessun commento: