sabato 18 novembre 2006

Il nuovo secolo (1390-1420)

Pochi fatti notevoli nell'ultimo decennio del XIV secolo a Granada: la costruzione della fortezza di Algeciras fu completata e giunsero numerose famiglie di Russi islamizzati alla corte domandando asilo e imparentandosi coi locali. Ciò perché nel 1388 il sultano di Karaman dovette abbandonare le steppe travolto dalla nuova offensiva lanciata da Suyeketu Khan, lasciando così i principati russi convertitisi all'Islam portato dai Turchi e dai Mongoli in balìa delle orde: un membro (Grigorij) della più importante famiglia di questi Russi, i Rurikovic, con un colpo di mano tolse il potere al khan cumano dell'Orda d'Oro, guidandola nella resistenza all'Il-Khanato e riportando pure qualche successo, ma quando alla sua morte accidentale nel 1391 ripresero il potere i Cumani, furono annientati. Presto anche il principato ortodosso di Novgorod a nord e gli altri possedimenti dei Rurikovic, come Suzdal, Tver, Hlynov, e addirittura Mosca caddero in mani mongole.
A sud i Mamelucchi furono annientati, così come buona parte delle contee tedesche e svedesi in Egitto, ma i possedimenti tedeschi fra Sinai e Ascalona rimasero all'Imperatore. A ovest sfondarono la strenua difesa degli Eretnidi e degli Osmani, rispedendo indietro un esercito bizantino che aveva già conquistato Dorileo. Conquistando poi la città, il khan arrivò ai confini con i territori anatolici del re scozzese, che aveva approfittato del periodo di crisi della penisola.
La Scozia, infatti, dal tempo di Thomas di Mar aveva sempre sentito forte il richiamo di terre esotiche, lontane dalle brughiere. Thomas infatti s'era conquistato diversi territori nel Levante.
A sfruttare ciò mirava il lato ingannevole di re Salman: da anni mirava a potersi dichiarare re di Portogallo, ma ciò era ostacolato dalla presenza turca nella regione: s'era fatto garante anni prima, nella tregua di Sines, di degli eredi del sultano, e il prossimo sarebbe stato Kutay, l'emiro di Galizia, che non avrebbe mai accettato di diventare vassallo di Salman una volta assunta la corona. Tramite complessi e delicati giochi diplomatici, riuscì a creare attriti fra il sultanato portoghese, che era lacerato dalle rivolte e il regno scozzese. Nel frattempo, nel 1399, Burgos si ribellò all'emiro di Fez suo governatore. Il capo dei rivoltosi, il "morisco" Roger di Marrakech, offrì la sua fedeltà a Granada, e ne divenne un nuovo vassallo.
Alla fine, nel 1403, Morgund di Scozia, incoraggiato dai vassalli, dichiarò guerra al sultano di Karaman. Arrivarono in Portogallo numerosi armati dal Berwick e dall'Atholl, guadagnandosi subito il supporto dei ribelli locali e abbattendo la dinastia Siride in soli dieci mesi.
Ciò era sufficiente per Salman: nel 1405 lui e il suo maresciallo, Seyfullah (che era tornato dal padre tre anni prima) partirono con un contingente di soli 15.000 uomini dopo aver dichiarato guerra al re scozzese e a tutti i suoi vassalli in terra iberica; ai conti portoghesi diede pochi giorni per sottomettersi e nessuno accettò, unendosi per la difesa. Ma l'esercito snobbò quell'esercito e conquistò quasi senza colpo ferire Evora, Lisbona, Porto e Castelo Branco; Mértola, dove si concentravano le truppe -inquiete dalle notizie che arrivavano dalle loro terre- si arrese. Le navi scozzesi arrivarono nel marzo del 1406, pronte a sbarcare a Viana do Castelo, ma nuovamente Salman evitò la battaglia, dispiegando prima tutto il suo esercito davanti alla flotta in arrivo e poi parlamentando con il duca di Berwick, il comandante: questi accettò la tregua e dopo il rifornimento concesso nella città riportò i suoi uomini a casa, tutti arruolati con la coercizione.
Nello stesso anno, l'emiro di Murcia ereditò il governo delle Baleari tramite un matrimonio dinastico.
Nel 1409, con diciassette anni in meno del padre, morì Seyfullah, l'erede prescelto: aveva 50 anni e dato che rimase nel pieno delle forze fino al giorno della morte, non si è capito cosa lo abbia ucciso. Difficilmente sarà stato omicidio, non risultando avere nemici. Il vecchio Salman allora proclamò suo erede Hassan, che non aveva mai avuto attimi di grandezza in nessun campo del governo, ma era equilibrato e si sarebbe adattato a un paese pacifico come si prefigurava quello del XV secolo.
A Oriente, però, si perdette un grande simbolo della cultura europea vecchio più di mille anni: nel 1410, Bisanzio cadde sotto l'assedio dei Bulgari di Trpimir Karvuna e dei Turchi della dinastia Eretnide, spinti a ovest dai Mongoli, che a loro volta subivano le pressioni dei cugini guidati dall'erede di Timur Lenk): l'ultimo imperatore fu Stephanos I Rubenid, che però aveva perso già anni prima la fedeltà del principe di Tessalonica e quindi materialmente tutta la Macedonia e la Grecia non governata dai Latini.
Nel 1416 accadde di nuovo: l'erede di Salman morì prima del re. Questi aveva ormai 72 anni e si mormorava in certi ambienti di un carattere soprannaturale. Veniva chiamato ora con un epiteto prima riservato a Saladino: al-Malik an-Nasir, il sovrano vittorioso; però non ebbe mai il titolo di Salah ad-Din, "integrità della fede". Il nuovo erede fu un nipote alla lontana, figlio del cancelliere, Abdul-Malik ibn Kamran.
E alla fine pure il grande Salman ibn Yusuf, l'11 agosto 1418, a 74 anni morì: ma di morte accidentale, mentre con la sua andatura stanca scendeva degli scalini dell'Alhambra dove ormai si era ritirato permanentemente, le sue gambe cedettero e cadde in avanti: per un uomo della sua età fu fatale. Gli succedette Abdul-Malik dopo la settimana di lutto nell'intero regno: fu detto che "Le lacrime del popolo inondarono la terra più della più grande alluvione, il dolore offuscò il sole." Rappresentanti da tutto il mondo conosciuto vennero a rendere omaggio al grande sovrano che aveva portato a termine l'opera che 700 anni prima era rimasta incompiuta e che s'era elevato al di sopra di tutti i suoi pari.

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