sabato 18 novembre 2006

La Guerra dei Cinque Anni

La linea della Garonna

A metà luglio, Parigi decise di liberarsi definitivamente del rivale sardo, approfittando del contingente impegnato sul continente. Per guidare l'armata da sbarco fu scelto des Barres. Perché lui? Perché sì Suvegny era il miglior generale francese, che nel 1531 come semplice capitano di cavalleria della Guise aveva guidato un manipolo di uomini nel porto di Rotterdam su una nave bretone catturata, incendiando 25 navi e tagliando i rifornimenti all'esercito imperiale del burgravio di Freiburg (im Breisgau), ma nessuno poteva competere in quanto a carisma col maresciallo ed era quello di cui avevano bisogno i soldati francesi dopo la disfatta del Gers.
Il 18 luglio, per preparare la strada, l'ammiraglio d'Oude attaccò in porto la flotta sarda, nel golfo di Oristano, danneggiando o affondandone la maggior parte. Il 29 la flotta da trasporto, con 7000 uomini a bordo, salpò da Tolone per la costa sud della Sardegna, schermata dalle navi dell'Oude. Lo sbarco avvenne a 5 miglia da Cagliari: des Barres e il suo funzionario logistico, Brizasque, diressero lo sbarco egregiamente, facendolo terminare in cinque ore solamente; le milizie cagliaritane non si mossero dalla città, contando appena 1500 uomini, ma presto sarebbero arrivati tutti gli altri soldati dall'isola, prima che des Barres potesse entrare in città. Il duca si mise a guidare la milizia cittadina, mentre il generale in capo della difesa costiera, De Iano, raccoglieva ad Arborea i suoi uomini.
Il 1 agosto, nella calura sarda, altri 2000 uomini sbarcarono per prendere posizione nelle poche ridotte che i soldati di des Barres erano riusciti a fare sulle vie d'accesso principali a Cagliari, mentre loro si muovevano a nord per incontrare l'armata di De Iano. Entrambi i comandanti avevano deciso di far combattere gli uomini senza corazze. La battaglia avvenne poco più a sud di Sanluri, des Barres fece semplicemente valere la sua superiorità numerica, sebbene De Iano si fosse messo in posizione migliore; in due ore finì tutto, pochi morti d'ambo le parti ma l'esercito sardo in fuga. Il 10 agosto il duca di Sardegna Giovanni fu colpito in pieno da un proiettile di cannone vagante; il comando fu affidato al fratello Luigi.
Due giorno dopo, mettendo in pratica un piano elaborato da mesi, il maresciallo attaccò Cagliari al tramonto supportato dal fuoco dal mare delle galee di d'Oude. La città fu conquistata solo il mattino dopo. Il nuovo duca era stato ucciso la sera precedente nella mischia. A des Barres fino a nuovo ordine fu comandato di prendere direttamente il governo dell'isola.
Nel frattempo, giunti rinforzi dalla Castiglia, Delsez marciò a nord, per invadere il resto dell'Aquitania.
Questa fu facilmente presa: il sistema di fortificazioni era ancora in fase di riammordernamento e a parte una piccola battaglia presso Bergerac, non si ebbe mai uno scontro campale. Per l'inverno, l'esercito francese, forte di 60.000 uomini, si preparava a Limoges, mentre Delsez svernò a Bordeaux, presa a ottobre.
La linea del fronte che si sarebbe riacceso in primavera, si attestava dunque sul fiume francese.

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