sabato 18 novembre 2006

Intrighi e riforme nella Granada alle soglie dell'Umanesimo

L'effimero Abdul-Malik venne definito "il pacifico", dato che per i suoi tre anni di governo non ci fu alcun intervento dell'esercito.
Un grave cambiamento però accadde in Marocco: il Marinide Ali appena s'insediò alla morte del padre iniziò a perseguitare le grandi comunità di catalani e aragonesi sia nella loro terra madre sia a Ceuta e Fez, dove s'erano installate grandi e influenti comunità, divenendo basilari nelle due città marocchine per alcuni campi, specie quello mercantile. In soli quattro mesi di questa politica la popolazione delle due città marocchine e gli autoctoni iberici si ribellarono, sotto la guida del Catalano Pontevedra, che si sottomise spontaneamente al Nasride, ponendo quindi sotto il dominio di Granada tutto il Marocco settentrionale fino all'ex capitale Fez e tutta la Spagna rimanente, tranne ovviamente alla Navarra. Il 24 settembre 1420 Ali cadde sotto i colpi dei congiurati della fazione berbera alleata agli Spagnoli di Marocco nel palazzo di Marrakech. Dopo la sua morte si formò una coalizione di città-stato sparse per il restante territorio.
Nel 1420 inoltre, l'Il-Khanato fu completamente e interamente assorbito dai Timuridi, che avevano ritrovato vigore.
Purtroppo per il regno, Abdul-Malik morì a dicembre, per cause curiose e in un certo senso tragicomiche: era sempre stato appassionato delle armi da fuoco che si andavano diffondendo e ne aveva voluto imparare l'utilizzo: aveva infatti un piccolo archibugio, del modello europeo (nonostante fra buona parte del suo esercito furoreggiasse lo stile turco -tranne che per i Portoghesi, gli Asturiani e i Berberi, che mantenevano i loro stili- lui aveva sempre preferito usare abiti ed equipaggiamenti europei quando era nell'esercito); quell'inverno, mentre si esercitava al tiro, per il colpo mal caricato esplose la canna, uccidendo il re. Gli succedette il figlio primogenito, Muhammad VIII, ancora un bambino.
Ma in quegli anni due potenti famiglie erano cresciute in seno alla corte: i (Banu) Bannigas, fedeli al nuovo signore e i (Banu) Sarray, che non lo vollero riconoscere e proposero un altro Nasride, che chiamarono Muhammad IX. Per due anni Bannigas e Sarray si fronteggiarono, in una guerra aristocratica che perlomeno risparmiò gli strati umili della popolazione, ponendo a seconda del momento uno dei due contendenti al trono: l'VIII era appoggiato dai Turchi meridionali e dagli Slavi dello Stato, mentre i do Faro portoghesi, i "Tatari" in generale e i Mongoli, oltre alle due importanti famiglie dei Mansoor e dei Sulayman erano con i Sarray.
In quei due anni Granada, Algeciras e Gibilterra, Cordoba e Sarragoza assistettero a vere e proprie guerre entro le mura dei palazzi, con una situazione di caos estrema: fortunatamente la burocrazia di Salman, indipendente, funzionava abbastanza bene da procedere da sola. La famiglia Syrt, turca, fu praticamente sterminata nel grande massacro di Granada del giugno 1423, mentre la lobby dei Rurikovic dovette fuggire a Tunisi, esiliata dai Sarray.
Stabilità si ebbe finalmente nel 1424, quando Muhammad VIII e la sua fazione furono obbligati a riconoscere Muhammad IX come unico vero re di Granada, in cambio della mancanza di rappresaglie.
Muhammad IX avviò nel 1425 alcune importanti riforme: innanzitutto promosse una plutocrazia mercantile rispetto all'aristocrazia che aveva dominato negli anni prima, declassando (senza però far perdere i privilegi) buona parte degli emiri feudatari ad amministratori direttamente dipendenti dalla corona: solo la Catalogna, l'Andalusia e Cordoba rimasero sotto un governo nobiliare. In più, spostò molti fondi per la ricerca sull'esercito a quella sulle navi, ancora di concezione medievale e intraprese una politica meno votata al libero mercato e più sul mercantilismo. Tutto ciò nell'arco di tempo fino al 1432, quando gli successe Yusuf IV (contando anche i parenti di Yusuf I non saliti al trono).
Questi salì al trono quando il predecessore Muhammed espresse il desiderio di ritirarsi a vita privata, notando in quel giovane qualità da statista maggiori delle sue. Prima sua opera, appena salito al trono, fu quella di richiamare la famiglia dei Rurikovic, non ancora bene inseriti nel regno tunisino e cercare di riappacificare le due fazioni dei Banu Bannigas e Banu Sarray.
Nel suo regno s'inserisce la figura del viaggiatore di Malaga emulo di ibn Battuta, Qasim al-Malaqahi.

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