domenica 14 dicembre 2008

L'intervento di Regno Unito e Svezia

Il 2 marzo 1806, le due potenze dichiararono che avrebbero onorato l'alleanza con l'Impero. Il 29 40000 uomini svedesi sbarcarono in Danimarca per unirsi ai contingenti imperiali; una forza di spedizione di 21000 soldati inglesi invece sbarcò più tardi ad Amsterdam.
Durante l'inverno, la coalizione aveva aumentato i suoi effettivi: ora 60000 uomini erano sotto il comando di Grouchy, Berthier ne aveva 29000 e Soult 68000; tuttavia, la Francia fu obbligata a introdurre la malvista levée en masse, mentre Granada, disponendo di un milione di professionisti solo in Europa, non ne ebbe bisogno. Churrisque aveva 23000 uomini e Nasr III, che aveva assunto la direzione di tutte le operazioni meridionali, 106000. Adolfo d'Este comandava ora 11000 uomini, più 24000 uomini di Ibrahim Bey. László Ferenczi aveva 50000 uomini, Béla 16000. I cobelligeranti in totale potevano fornire 42000 uomini. Altri 30000 circa se ne andavano su tutto il territorio nelle guarnigioni.
I Paesi Bassi avevano penuria di uomini: fra sconfitte e diserzioni gli effettivi dell'esercito continentale non superavano i 19000 uomini; von Durrheim invece disponeva di 48000 uomini; l'esercito bavarese contava ancora 35000 uomini ma probabilmente sarebbero durati poco. Knut Pedersen comandava l'armata del nord, di 42000 uomini; un'armata prussiana contava ancora 29000 uomini. L'imperatore aveva ordinato la leva in massa, ma i suoi vassalli erano tuttavia restii a impegnarsi nella ricerca di uomini, prevedendo che con una tale quantità di uomini anche in campo avversario avrebbe significato enormi massacri; chi non aveva abbandonato l'imperatore, ora che arrivavano rapporti di armate sempre più grandi tentennava e prendeva tempo.

Baviera e Nassau
In aprile, Ferenczi e gli Ottomani iniziarono l'invasione della Baviera, lasciando Béla di guardia in Boemia. A Bad Aibling e a Willing l'armata bavarese venne annientata dalla schiacciante superiorità nemica e il duca si arrese. La Baviera divenne territorio occupato.
Simultaneamente l'armata di Magonza, che ormai era divenuta insostenibile dalla popolazione, cercò nuovamente battaglia contro von Durrheim. La sconfitta di Lahnau fu agevolata dalla defezione del contingente del principe di Nassau-Weilburg, a cui era stato promessa l'indipendenza, l'elevazione a granduca e l'estensione dei suoi territori in base alle vecchie rivendicazioni dinastiche.
Sconfitto von Durrheim, con l'Atto di Annessione del 14 maggio il principe Friedrich Wilhelm divenne granduca di Nassau, togliendo il potere ai rami collaterali della famiglia e triplicando i suoi territori. Due armate vennero velocemente reclutate, una in Sassonia e l'altra centrata sul principato di Lippe-Detmold, il cui principe Ferdinad aveva ereditato tutti i vicini del dominio originale tranne i vescovati grazie a un'accorta politica matrimoniale nelle ultime due generazioni.

Paesi Bassi
Grouchy marciò a marzo verso Leida, dove si erano unite le forze militari degli alleati. Gli eserciti si scontrarono a Wassenaar, ma non ci furono vincitori. L'esercito di David Dundas riuscì a fermare gli attacchi francesi, ma entrambi gli eserciti si sganciarono durante la notte. Grouchy riuscì finalmente ad avere la meglio quando i suoi carri di rifornimento riuscirono a oltrepassare le alluvioni provocate dalle forti piogge dell'anno e sconfisse gli alleati, prendendo Leida, ma dovendoli lasciare ritirarsi verso Amsterdam.
Era infatti il grande problema di quella guerra: le nazioni coinvolte avevano capito sin da subito che il teatro delle operazioni non avrebbe mai potuto sostentare tutti quegli uomini e quindi ogni esercito doveva fare affidamento su lunghissime colonne di rifornimento che partivano da molto lontano e rallentavano ogni manovra.
Dopo Leida c'era ancora la piazzaforte di Haarlem. Allungare ancora di più le linee di rifornimento avrebbe richiesto ancora un mese circa, combattendo contro i partigiani orangisti e le incursioni dei Mariniers. Ciò sarebbe stato sufficiente a Haarlem per rafforzarsi e alle truppe alleate per riprendersi.

Grouchy concepì un piano per ottenere dei rifornimenti con velocità e chiudere quindi la cittadina in una morsa. La flotta, una volta eliminata i concorrenti, avrebbe dovuto sbarcare materiale sufficiente per un mese e i cannoni d'assedio nella spiaggia di Zandvoort, vicino a Haarlem, luogo adatto per scaricare anche grandi quantità di materiale nonostante la mancanza di porto.
Avendo anche la facoltà di ordinare di cercare lo scontro alla marina, Grouchy richiese che la flotta si occuppasse della Royal Navy. La flotta combinata uscì dal recente porto di Anversa. L'idea era di bloccare la flotta inglese dell'ammiraglio Nelson in porto, ma nella Manica un'improvvisa tempesta impedì alle navi di bloccare Portsmouth e diede tempo alle navi inglesi di prepararsi con calma. Il 29 aprile Nelson si trovò sopravvento e nella Manica sconfisse la flotta nemica, rompendone la linea di battaglia e obbligando le navi nemiche verso la costa. L'ammiraglio di Granada, Ignacio Navarrete, morì nello scontro e furono catturate quattro navi di linea, tre granatine e una francese.
La sconfitta indusse il parlamento granatino a stanziare fondi per altre dieci navi di linea; Grouchy invece si vide rotte le uova nel paniere e fu obbligato a marciare facendo attenzione alle linee. Cinse d'assedio Haarlem il 2 maggio. Il 6 già l'esercito anglo-olandese si avvicinava. Nonostante l'attacco su due direzioni, Grouchy ebbe successo e, oltre a sconfiggere nuovamente gli alleati, ottenne la resa di Haarlem. Il 15 giugno l'esercito si era ripreso per avanzare su Amsterdam. Un reparto delle Ombre, aiutato dai repubblicani olandesi, s'introdusse nel porto di Amsterdam, facendone esplodere i depositi di polvere da sparo e incendiandone altri; un piccolo gruppo riuscì anche ad assassinare il commissario di porto, Bekmaar. Gli incursori ebbero pesanti perdite, ma riuscirono a creare scompiglio nella città.
Un nuovo attacco, a luglio, colpì invece le fortificazioni della città. Conquistando due fortini avanzati, aprì la strada all'assalto finale, che conquistò la città il 15 luglio. Nonostante le pattuglie in mare, il governo si era già spostato da diversi giorni a Sneek, in Frisia.

La guerra in Asia
Fino all'arrivo di Gran Bretagna e Svezia, la guerra in Asia si era limitata ad alcune scaramucce e scontri navali. Il 3 ottobre del 1806, 4000 soldati granatini assediarono Palembang, dopo aver battuto i miliziani locali. Più tardi, 10000 soldati assediarono Jakarta. Avvennero pochi scontri, dettati dal terreno impraticabile, ai confini tra Regno Unito e Granada nel Borneo. La frontiera tra Vietnam e possedimenti continentali inglesi rimase invece tranquilla. Il 15 novembre la flotta svedese venne distrutta a Liat.
A gennaio del 1807, in pieno monsone, i soldati olandesi e gli ausiliari indigeni conquistarono Luhou, capitale del Celebes francese. In seguito, anche Palawan fu occupata.
Ad aprile dello stesso anno, il sultano di Delhi assediò l'olandese Cuttack, ma l'assedio si rivelò infruttuoso anche con gli artiglieri granatini. A maggio, l'ammiraglio al-Salmudi s'impadronì di Flores; da Timor, però, il generale Van Der Juns sbarcò e ricacciò gli invasori dall'isola svedese tre mesi dopo.
Sumbawa fu attaccata dal mare, ma le batterie costiere impedirono lo sbarco.
Palembang fu presa e con essa i centri minori a essa subordinati, ma Jakarta resistette fino al 1808, quando fu deciso di ritirarsi dall'impresa.
Nel 1807, il porto di olandese di Ye, in Birmania, fu bombardato e occupato da una flotta combinata di Granada e Delhi. Tuttavia, il ritorno di 45 navi alla flotta olandese nell'Indiano permise di riprenderlo sconfiggendo gli alleati. Alla fine del 1807, una divisione granatina fu mandata per invadere la Malacca Britannica, ma fu fermata dalle malattie e il teatro di guerra rimase immobile.

Africa
La cattura del postale che portava la notizia della dichiarazione di guerra diede diversi mesi di vantaggio a Granada, anche perché la flotta europea svedese non riusciva ad avventurarsi oltre le isole britanniche. Il governatore Awaale Dalmar Khalid con 3000 soldati invase l'Africa Svedese. Conquistò il forte di Naftagor, sulla strada per Kisimayu, ma la forza si rivelò troppo piccola per proseguire e si ebbe lo stallo fino al 1810, quando con 7000 uomini sconfisse i difensori svedesi e gli ausiliari, conquistando Kisimayu, per poi tornare al punto di prima, quando l'appoggio delle tribù locali svanì.
Nel 1808, fanti di marina turchi e una brigata d'assalto del Gujarat conquistarono l'insediamento inglese di Marquess Lawrence. Il comandante, Mustapha Emir, espulse tutti i residenti inglesi, deportandoli in una zona a nord, ancora indipendente da Zimbabwe, dove fondarono la città di Mozambick.
A ovest, l'invasione del Congo era stata rimandata fino al 1807. In quell'anno, 20000 uomini, comprendenti la Guardia Askia e volontari francesi, cercarono di vincere la resistenza dei soldati congolesi; essi tuttavia riuscirono sempre, attuando la guerriglia, a bloccare ogni offensiva. La flotta inglese sbarcò a Sant'Elena, base fondamentale alle marine dei paesi nemici per doppiare Capo di Buona Speranza, nel 1809. Un anno dopo, la flotta di Granada riuscì a riprenderne possesso.

America
Le ostilità iniziarono sin da subito, con la spedizione di Philippe Lafronge contro i territori olandesi in Nord America, con cui distrusse buona parte degli insediamenti, e olandesi e nativi.
Anche nella Guyana olandese gli scontri furono duri e sanguinosi, tanto che gli irregolari francesi, oltre a battere l'invasione inglese dei territori sudamericani fecero sì che si formasse una terra di nessuno, larga fino a 150-200 km, fra Guyana francese e Guyana olandese, cacciando i coloni. Appena iniziata la guerra, con facilità gli Inglesi occuparono i territori granatini in America e tentarono, senza riuscirci, di prendere Madera.
Nel 1809 fu tentata l'invasione del Nordamerica francese da parte degli inglesi d'ambo le direzioni, ma dopo mesi di marce i coloni francesi ebbero gioco facile a sterminare i britannici.
Con l'Atto di Troyes, che dava agli ex-schiavi francesi tutte le libertà civili tranne il diritto di emigrazione, nel 1810 scoppiarono numerose rivolte nel Sudamerica inglese e olandese, fomentate da agenti francesi. La maggior parte venne soppressa, ma in due regioni i filo-francesi riuscirono a resistere sino alla fine della guerra: in quella di Holy Spirit (Esprito Saincto in creolo), con capitale Victorya, e quella di Assuntion Fort, a nord. Con l'aiuto di volontari e materiali francesi e iberici, queste due enclave rimasero nuovi territori francesi per tutta la guerra.
Sempre nel 1810, l'imperatore azteco fu convinto ad entrare in guerra contro la Francia. Il governatorato francese tuttavia riuscì sia a respingere lo sbarco inglese sia a sconfiggere sonoramente a Durangue l'esercito azteco, il cui generale Nochtli sopravvalutò l'appena formata cavalleria azteca, che fu travolta dai pochi lancieri francesi presenti, i quali misero in rotta i troppi pochi moschettieri, determinando la sconfitta e un nuovo trattato di pace, in cui metà delle terre dei Zacatechi furono cedute alla Francia.
I cambiamenti di frontiera in Centroamerica



Nessun commento: