mercoledì 27 giugno 2007

La riforma militare di Ismail IV

La guerra, seppure vinta, aveva dimostrato la vecchiaia dell'esercito, che era poco cambiato da Muhammad XII e che si era trovato in difficoltà di fronte alla macchina da guerra rajput. Nel corso degli anni si era modernizzato ma, poiché gli armamenti per i reggimenti rurali erano ancora lasciati in parte ai nobili e in parte agli stessi soldati, alcuni reparti in teoria avrebbero dovuto combattere come 400 anni fa. Inoltre, la composizione eterogenea delle armate in Gujarat e in Sindh aveva fatto lamentare i comandanti di avere problemi a capire bene la composizione dei reggimenti e anche a distinguerli nel campo di battaglia. Era giunto il momento di riformare l'esercito e quindi Ismail, nel 1708, diede questo compito a uno staff di esperti militari tra generali, ingenieri militari e altri esperti. Questi, tra il 1710 e il 1720, svilupparono una serie d'innovazioni approvate e quindi applicate a tutto l'esercito. Quest'ordinamento durò per circa un secolo con poche modifiche e anche dopo la maggior parte consistette in armi.
Nel complesso questi furono i cambiamenti apportati all'esercito:

innanzitutto il sistema di arruolamento (per l'esercito, la marina rimase immutata) fu cambiato. L'età di chiamata era invariata, ma ora c'era differenza per i periodi di leva, che si basavano sugli archivi statali. In pratica, contadini, pastori, operai e simili a 16 anni dovevano sottoporsi a quattro mesi d'addestramento, più una settimana di "manovre" all'anno; gli artigiani 5 mesi e due settimane e così via. Al termine del primo periodo di addestramento, si poteva far richiesta di essere arruolati nell'armata professionale, in cui si maturava il diritto al congedo dopo vent'anni di servizio; l'addestramento era nettamente migliore, così come la paga percepita, ma era soggetta al numero chiuso stabilito dal Ministero della Guerra e i disoccupati e nullatenenti avevano la precedenza assoluta sui posti.
In qualità di leve si poteva essere destinati alla fanteria, all'artiglieria o al limite alla cavalleria miliziana, previo pagamento della tassa per il cavallo; da volontari era possibile o quasi entrare in qualsiasi reparto disponibile al momento. In questo modo, con un corpo di militari perennemente mobilitati e una grande quantità di leve richiamabili, Granada potè cancellare la dipendenza dai mercenari.

l'organizzazione dei soldati venne razionalizzata e per la prima volta comparvero suddivisioni a bassissimo livello, per ogni evenienza.
La base era la squadra, formata da 10 uomini (o un cannone) e comandata da un caporale o da un sergente; sopra v'era il plotone, da 50 uomini (o cinque cannoni), comandato da un tenente; due plotoni formavano un battaglione o una batteria, sotto un capitano e sei plotoni di cavalleria una compagnia. Ogni battaglione disponeva di un tamburino e due flautisti (l'organico delle bande militari fu diminuito). Dieci battaglioni erano un reggimento, guidato da un colonnello, che nella cavalleria comandava un reggimento di 7 compagnie.
Dieci reggimenti formavano la divisione, unità strategica; l'artiglieria e alcuni reparti venivano però raggruppati in brigate da due reggimenti (3000 uomini). Entrambi erano capitanati da un maggiore. In totale, le divisioni contavano circa 10000 uomini, 12000 se erano affiancati da qualche brigata.
Oltre la divisione per molti anni non fu organizzato nessun corpo, preferendo accorparle a seconda delle necessità.

anche l'equipaggiamento fu radicalmente modernizzato. Per prima cosa, le uniformi, cosa che stava prendendo piede in Europa. I generali del re optarono per una scelta ancora più forte. Tutti i soldati avrebbero vestito cuffia rossa, una camicia di lino beige lunga fino a mezza coscia, sul modello di quelle civili, ma più attillata, pantaloni bianchi alla caviglia e scarpe di cuoio (stoffa rinforzata per gli induisti) o gli stivali da cavalleria. I reggimenti europei ricevevano anche un cappotto, quelli in Nordafrica tennero i mantelli berberi. I cavalieri usavano dei rinforzi alla parte interna dei pantaloni e i genieri dei grembiuli.
Per il servizio nei paesi caldi invece si usavano versioni a mezze maniche e mezza gamba dell'uniforme. Nel 1715 fu inoltre introdotto il "pantalone dimezzabile", con la parte sino al ginocchio normale, poi l'inferiore, cerata, che poteva essere tirata su e abbottonata alla cintura, oppure abbassata e pure stretta alla caviglia, per periodi di pioggia, guadi e così via. Gli unici soldati a mantenere il costume nazionale furono gli irregolari tuareg.
Le differenze tra reparti vennero segnalate con colori diversi dei polsini e del colletto, mentre l'appartenenza dalla targhetta cucite sul braccio destro.
Due reparti fecevano eccezione: la Guardia vestì completamente di rosso granata coi soli polsini a distinzione e "Le Ombre" ebbero una divisa completamente blu.
L'armamento anche fu standardizzato: a ogni soldato di fanteria e artiglieria venne assegnato un moschetto a pietra focaia Mod.1120, con baionetta a inserto femmina -digressione: la baionetta, nata nella città basca di Bayonne, fu adottata sin da metà 1600 dai nobili baschi, vedendo l'utilizzo di fucili con innestati i coltelli da parte dei briganti. Qualche anno dopo nacquero le baionette che permettevano di sparare- e in seguito il Mod.1208, più leggero e con le cartucce al posto della polvere separata. La cavalleria aveva in dotazione la sciabola da ufficiali e la carabina mod.1121, versione accorciata del fucile e più potente delle pistole allora utilizzate. Anche reggimenti di fanteria che avevano ottenuto di portare armi da mischia tipiche (in India e Africa), preferirono quella al moschetto d'ordinanza.
A completare l'equipaggiamento c'erano la tasca delle cartucce, una piccola pala e uno zaino floscio, che doveva contenere: bende, effetti personali, sacco a pelo e le note "gallette Jués", gallette d'emergenza impastate con carne di pesce o pollo o formaggio, che potevano durare mesi se ben imballate.

Ed ecco infine quali erano le suddivisioni:

fanteria:
-di linea: composta dai riservisti o dai volontari. Come in ogni altro esercito era la spina dorsale. La passamaneria era bianca;
-leggera: ogni cinque reggimenti, uno era di schermagliatori, che combattevano in ordine sparso e dovevano infastidire il nemico e mirare agli ufficiali. La passamaneria era bianca con una banda azzurra;
-corpi d'assalto: organizzati in brigate, erano 20 soldati a battaglione: volontari, erano scelti per la prestanza fisica. Armati di moschetto e granate, avevano il compito di guidare ogni assalto. Ricevevano paga doppia e la passamaneria era verde;
-genieri: raggruppati in brigate, avevano il compito di costruire e distruggere. Questa riforma introdusse per la prima volta il loro compito come una specializzazione nell'esercito granatino. Non combattevano quasi mai, ma a volte dovevano unirsi alle linee di fuoco. Passamaneria blu;
-fanti d'artiglieria: fanti prossimi al congedo o da reggimenti inaffidabili che venivano distaccati a protezione dell'artiglieria. Non avevano distinzioni.

cavalleria:
-corazzieri: in pratica arruolati solo in Europa, avevano la carabina, la sciabola d'ordinanza e una corazza con maniche di maglia ed elmo. Passamaneria nera;
-cavalleria leggera: termine ampio, che includeva molte qualità di cavalleria e anche le truppe cammellate. Bisogna notare che nessun corpo a cavallo utilizzò più le lance. La passamaneria era marrone;
-cavalleria della milizia: in pratica erano i dragoni, ma non erano addestrati al combattimento meglio della solita fanteria. Svolgevano compiti di protezione dei fianchi o riserva mobile. A partire dal 1726, alcune divisioni divennero professioniste e fu loro aggregata l'artiglieria a cavallo, completamente equotrainata. La passamaneria era a scacchi neri e bianchi;

artiglieria (passamaneria gialla): quella appiedata disponeva di colubrine e cannoni da 16 se era da campo, obici e mortai per quella d'assedio o fortezza. L'artiglieria a cavallo aveva le colubrine;

corpi speciali:
-Guardia: scelti tra i migliori soldati del regno, avevano una divisa completamente rossa con le passamanerie che competevano il loro reparto: fanteria di linea, corazzieri e artiglieria da campo. L'addestramento era intenso e venivano usati solo in casi particolari. Oltre alla Guardia di Granada, c'erano la Guardia Askia, ereditata dai re songhai e che serviva in Africa e la Guardia Tigre, composta da Tamil e Maratha. Il totale era di 60.000 uomini in totale.
-Ombre: questo atipico reggimento fu creato dal colonnelo al-Murati della Guardia. Propose al re di ricercare i migliori uomini delle tre Guardie e formare un reggimento che avrebbe condotto la guerra in modo atipico ed ebbe il permesso di selezionarli. Gli uomini in completo blu utilizzavano le armi da corpo a corpo, le pistole, i fucili e gli esplosivi. Furono utilizzati per attacchi segreti, sabotaggi, imboscate ai generali, operazioni di sbarco notturne e in altre occasioni in cui si richiedeva una preparazione fuori dal comune. Solo il re poteva permette ai generali di disporre dei loro battaglioni.

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