sabato 24 maggio 2008

Il mondo a cavallo dei due secoli

Cina: le ribellioni e la guerra con la Russia
Neanche la Cina era messa meglio. Nel 1796, nelle montagne dello Sichuan scoppiò la rivolta del Loto Bianco, con l'organizzazione dell'omonima società segreta. La rivolta su soppressa solo nel 1804.
Nel 1797, fu la città di Hangzhou a ribellarsi, non si sa se con l'implicazione della società segreta o no.
In più, nello stesso anno, gran parte dei nobili coreani si riunì nell'associazione segreta del Taiji Libero; rimasero però inattivi per molti anni.

Del 1798 fu invece il breve scontro con la Russia: i coloni in Siberia entrarono in conflitto con gli avamposti cinesi sulla costa meridionale del Baikal: il risultato fu la conquista totale della regione da parte dei Russi. L'avventuriero Pavel Fyodorov guidò una spedizione di 940 mercenari penetrò nel territorio manchu, a cui si unirono alcuni capi tribali scontenti del governo imperiale; la spedizione, giunta a 3000 uomini, si diresse a sud, con l'obiettivo di razziare il più possibile e poi ricreare uno stato manchu indipendente, ma fu sconfitta dalle truppe cinesi a Songyuan. Poco tempo dopo, il secondo trattato di Nerchinsk stabilì la nuova frontiera, spinta molto di più verso l'Amur.

La nuova spinta colonialista.
I primi a riprendere l'espansione in Africa furono gli Olandesi. Sconfitti a nord, ancora prima della rivoluzione iniziò la colonizzazione e sottomissione della costa a sud dei precedenti territori, più o meno pacificamente, che culminò con la guerra Herero-Nama del 1795-1798: gli Herero vennero quasi annichiliti e assorbiti nell'impero olandese, mentre i Nama si dovettero ritirare nelle regioni più interne. Nel 1797 la flotta olandese occupò alcuni atolli del Pacifico.

In vista dell'avvicinamento alla punta meridionale africana, la Gran Bretagna vide le sue colonie in Sud Africa minacciate. Si alleò con gli Zulu e con essi determinò la fine degli Xhosa come entità indipendente e ottenne un cuscinetto fra lo Zimbabwe e i territori inglesi. Alla stessa maniera degli Olandesi, risalirono a nord, stabilendo il confine delle terre reclamate immediatamente oltre quello olandese.
In quegli anni vennero fondati insediamenti anche sulla costa nord-orientale della Nuova Guinea, mentre la Francia monopolizzò il resto dell'isola. Tra 1790 e 1820 si triplicarono gli insediamenti australiani e le Guerre Maori portarono alla completa conquista dell'isola settentrionale e uno sbarco sulla meridionale. Nel 1801 la Groenlandia fu proclamata terra britannica, senza però insediamento.

La Francia, come già detto, occupò le coste della Nuova Guinea e aumentò la propria presenza nelle isole già di suo possesso; in più prese Tahiti.

La Svezia si limitò a invadere il regno di Hawai'i e isole limitrofe, oltre a fondare grazie a cacciatori e mercanti alcuni forti sulla baia di Hudson e in Alaska.



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